È un disastro. Noi che siamo qui a resistere perché innamorati di
questo luogo non possiamo permettere che ciò continui ad accadere,
rassegnandoci a vedere sprofondare la nostra Ginosa senza fare nulla per
cambiare le cose. Quello che è sempre mancato a questa terra è un progetto,
un’idea nuova e seria di città alla quale partecipino le nostre migliori menti,
quelle che in gergo sportivo costituirebbero la migliore formazione possibile.
In tanti, per fortuna, sono ancora qui, ma sono troppi i talenti andati via
perché
i loro titoli non venivano richiesti o perché le loro
professionalità e abilità non sono state riconosciute e valorizzate. Attualmente
ha più senso lavare i piatti in un ristorante di Londra che qui. Sapete perché?
Perché chi è lì sa che, mettendocela tutta e senza aspettare troppo, può
diventare colui che i piatti li acquista e poi, in seguito, colui che dirige
chi deve farlo e poi, ancora, il responsabile dell’intera baracca. Chiunque egli
sia. Qui da noi una dinamica del genere, basata sulla meritocrazia e sul valore
degli individui, è impensabile. I ginosini nel mondo devono essere coinvolti
nella sfida di cambiamento che ci apprestiamo a intraprendere perché devono
dirci dove si sta sbagliando e che cosa si può fare per evitare che i giovani
perdano ogni speranza e rinuncino ai propri sogni, salvo poi fare poi armi e
bagagli e ricominciare tra mille incertezze, lontano da tutto e da tutti.
C’è qualcuno, lì fuori, in grado non dico di assumersi le colpe,
ma almeno di occuparsi di questa diaspora che, dopo alcuni anni di tregua, ha
ripreso inesorabile la sua marcia? Io sono disposto a farlo e il mio messaggio
ai tanti ginosini lontani ma veri, più veri di alcuni che sono qui e si
arrogano il diritto di mandare in malora la nostra amata cittadina, è il
seguente: sappiate che c’è chi sta lavorando anche per voi! Chi è rimasto in
loco, rassegnato o vero eroe chi lo sa, non può accollarsi tutto il peso nel
risollevare le sorti della città ed è per questo che, chiunque si ritrovi ad
amministrare il Comune, avrà il dovere di richiamare chi si sta specializzando
in mille discipline diverse, chi sta imparando le lingue, chi sta ampliando i
propri orizzonti perché vive in luoghi dove non ha importanza essere bianchi,
neri o gialli, affinché apporti nuova linfa alla comunità.
Sono anni che insisto sulle opportunità legate ai progetti
europei, su come sviluppare il processo di raccolta dei rifiuti per utilizzarli
come risorsa, sul fatto che la cultura possa creare lavoro e sviluppo e in
generale sul potenziale che abbiamo fra le mani e che non riusciamo a sfruttare:
pensieri che condivido con voi su questo blog e che spero vi aiutino a capire
chi sono e cosa ho in mente di fare. La fortuna ha voluto che incontrassi per
la mia strada Cristiano Inglese, col quale è bastato uno sguardo per capire che
avevamo la stessa visione di futuro ed è per questo che ho deciso di sostenere
la sua corsa a sindaco di questa città. Cari ginosini “fuorisede”, abbiamo
quindi bisogno del vostro interesse, delle vostre idee e dei vostri progetti,
per restituire Ginosa ai ginosini tutti. Da investitori, da rimpatriati, da
turisti, non conta: l’importante è impegnarsi e lavorare tutti insieme per
garantire un futuro alla città e alle prossime generazioni, come sto facendo io
per le mie figlie.
Aiutateci in questa sfida, in questo grande e meraviglioso
progetto di cui dovete necessariamente fare parte.
Io ci
credo e sto con Cristiano.
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