sabato 4 giugno 2016

Siamo alla resa dei conti. La mia non è una semplice richiesta di voto, o il tentativo di convincervi sfruttando il web, la mia è una esortazione ad essere critici e scegliere con oculatezza fra i 280 candidati consiglieri e scegliere con discernimento fra i 6 candidati sindaco. Il vostro contributo è determinante e la mia richiesta è determinata dallo stato in cui ci troviamo. Elevare la soglia dell'attenzione, ragionare ordinando le proprie considerazioni che muoveranno le nostre azioni e ci regaleranno una nuova visione. Siamo troppo piccoli per cambiare il mondo ma dobbiamo cambiare il nostro piccolo mondo fatto di quotidianità, fatto di piccole cose. La matita diventa il nostro veicolo; quale arma migliore in quel gesto di qualche secondo. Pochi secondi per cinque anni di riscatto.
Io ci credo e sto con cristiano

giovedì 2 giugno 2016

Gitani

Quella del 2 giugno 1946 è la data simbolo della svolta epocale intrapresa dalla nostra penisola nel secondo dopoguerra. Nasceva la Repubblica Italiana e, con essa, la nostra amata Costituzione. Discussa e scritta da tanti illuminati e meritevoli di memoria, la nostra Carta fondamentale nel suo articolo 47 fa riferimento al diritto, per ogni cittadino, all’abitazione. Col susseguirsi dei decenni il concetto è stato integrato e rafforzato, al di là del diritto di proprietà, attraverso la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e vari trattati internazionali, fino a portare tutti noi a ritenere inaccettabile che, nel XXI Secolo, un essere umano non abbia una propria dimora.

Ebbene, sembra che Ginosa non faccia riferimento a quanto sopra. Il 21 gennaio 2014 non si è creato solo uno squarcio nel borgo antico: si è generata una ferita che fino ad oggi, anziché rimarginarsi, diventa sempre più profonda nelle anime di ginosini come me e voi. Non mi incaglierò sulle questioni di natura tecnica e burocratica perché è giusto che se ne occupi chi è più competente di me in materia, né tanto meno mi azzarderò a trattare questa enorme disgrazia da un punto di vista politico, perché fino sull’argomento si è fatta molta speculazione e ben poca ammissione di responsabilità. Non qui e non oggi.

Oggi, 2 giugno 2016, in occasione della settantesima Festa della Repubblica, voglio soltanto esprimere un pensiero per quegli uomini, donne e bambini, vittime di un disagio insostenibile, diventati gitani per costrizione. Decine di famiglie allontanate dalle loro case e ancora in attesa di sapere che fine ha fatto il loro sacrosanto diritto a non restare senza abitazione. Quel terribile giorno ha cambiato radicalmente la vita di queste persone che hanno imparato a condividere le proprie giornate con rabbia, incredulità e senso di impotenza perché il destino di ciò che hanno costruito con anni di sacrifici è nelle mani di tecnici di vario genere e politici di ogni schieramento che, oltre la descrizione del fenomeno come se si trattasse di un documentario, non sono andati.

Ancora oggi appartamenti storici e di valore per chi li possiede e per quella porzione di comunità che si è formata in quelle strade, restano incustoditi e potenziali vittime di sciacallaggio. Altre case invece stanno marcendo a causa dell’inevitabile incuria dopo che i loro abitanti sono stati  costretti ad abbandonarle perché si sono ritrovati improvvisamente senza acqua e gas. A tutto ciò si è aggiunta la fine della copertura degli affitti da parte del Comune, cosa per la quale qualcuno sta letteralmente rischiando di restare in mezzo a una strada poiché impossibilitato a sostenere un canone mensile. Non è possibile entrare nel merito, come dicevo prima, ma di certo posso sperare nella fine di questo scempio. Sono sicuro che i costituenti si vergognerebbero, davanti a questa situazione e per questo chiedo loro scusa e mi impegno ogni giorno a essere un italiano e un ginosino migliore.

Credo fermamente che porre fine a questo dramma debba essere prerogativa della prossima amministrazione.
Io ci credo e sto con Cristiano

lunedì 30 maggio 2016

Ginosa e l'Europa: un matrimonio che s'ha da fare. Il patto dei sindaci

Vogliamo ridurre le emissioni di CO2 nel nostro paese e vivere in una citta piu salubre? L’Unione Europea ci viene ancora una volta incontro con due iniziative ideali per raggiungere tali finalità: “Piano 20 20 20” (cosiddetto Pacchetto Clima-Energia 20 20 20) e “Patto dei Sindaci”.

Il “Piano 20 20 20”, pensato per contrastare il cambiamento climatico, è attivo da gennaio 2013 e si propone il semplice ma ambizioso obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 20%, alzare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20% il risparmio energetico. È proprio a seguito degli indirizzi espressi da questo Piano che sono nate diverse iniziative, tra cui non è possibile non citare l’esperienza del “Patto dei Sindaci“, patto ad adesione volontaria attraverso il quale i Comuni europei possono impegnarsi per l’attuazione sul proprio territorio locale degli ambiziosi obiettivi del Piano 20 20 20. Ma vediamo di capirne qualcosa in più.

Il Patto dei Sindaci (Convenant of Mayors) è un’iniziativa promossa dalla Commissione europea per coinvolgere attivamente le città europee nella strategia europea verso la sostenibilità energetica ed ambientale. Il Patto, al quale sinora hanno aderito oltre 1600 città, tra cui 20 capitali europee e numerose città di paesi non membri dell’UE, con una mobilitazione di circa 140 milioni di cittadini, fornisce alle amministrazioni locali l’opportunità di impegnarsi concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che si concentrano sulla riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati e sulla sensibilizzazione dei cittadini in tema di consumi, migliorandone direttamente la qualità della vita.

I firmatari del Patto, che vanno da piccoli comuni a grosse aree metropolitane, devono redigere un “Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima” (PAESC) che delinei le principali azioni che le autorità locali intendono intraprendere a riguardo, segnando di fatto l’inizio di un processo di crescita a lungo termine, durante il quale ogni due anni le città forniranno informazioni sui progressi compiuti.

Questo significa guardare nella direzione del rispetto dell’ambiente e dei cittadini, utilizzando tutte le possibilità che la UE ci mette a disposizione per migliorare la qualità della vita nel nostro territorio: Ginosa deve una volta per tutte entrare in una rete europea per condividere idee e progetti, in modo da sfruttarne tutto il potenziale e, perché no, ricavandone visibilità anche a fini turistici. Il tutto, attraverso l'istituzione di un Ufficio Comunale che si occupi esclusivamente di questo e che, a causa di ignoranza e miopia degli amministratori che hanno governato la nostra città, non ha mai visto la luce.

Io ci credo e sto con Cristiano.

Comizio di Cosimo Vavallo, candidato al Consiglio Comunale di Ginosa per la Lista Inglese.


mercoledì 25 maggio 2016

Diaspora 2.0



Francia, Belgio, Inghilterra, Portogallo, Spagna, Svizzera, Germania, Polonia, Norvegia. No, non sono le squadre tra le favorite ai prossimi Campionati Europei di calcio, ma solo alcune delle nazioni dove attualmente diversi ginosini come noi stanno costruendo il proprio progetto di vita. Parliamo di persone che hanno lasciato la propria terra non solo per motivi di studio, per lavoro o per semplice scelta di vita, ma che hanno dovuto andare via da una terra che li ha sfruttati, bruciati, rinnegati e abbandonati. È ritornato più dirompente che mai quel fenomeno di emigrazione all’estero che molti dei nostri anziani conoscono e che sta portando via interi nuclei familiari o, peggio, padri e madri che lasciano qui i propri figli per andare a ricominciare da un’altra parte, con la volontà di ricongiungerli a sé appena possibile.

È un disastro. Noi che siamo qui a resistere perché innamorati di questo luogo non possiamo permettere che ciò continui ad accadere, rassegnandoci a vedere sprofondare la nostra Ginosa senza fare nulla per cambiare le cose. Quello che è sempre mancato a questa terra è un progetto, un’idea nuova e seria di città alla quale partecipino le nostre migliori menti, quelle che in gergo sportivo costituirebbero la migliore formazione possibile. In tanti, per fortuna, sono ancora qui, ma sono troppi i talenti andati via perché

i loro titoli non venivano richiesti o perché le loro professionalità e abilità non sono state riconosciute e valorizzate. Attualmente ha più senso lavare i piatti in un ristorante di Londra che qui. Sapete perché? Perché chi è lì sa che, mettendocela tutta e senza aspettare troppo, può diventare colui che i piatti li acquista e poi, in seguito, colui che dirige chi deve farlo e poi, ancora, il responsabile dell’intera baracca. Chiunque egli sia. Qui da noi una dinamica del genere, basata sulla meritocrazia e sul valore degli individui, è impensabile. I ginosini nel mondo devono essere coinvolti nella sfida di cambiamento che ci apprestiamo a intraprendere perché devono dirci dove si sta sbagliando e che cosa si può fare per evitare che i giovani perdano ogni speranza e rinuncino ai propri sogni, salvo poi fare poi armi e bagagli e ricominciare tra mille incertezze, lontano da tutto e da tutti.

C’è qualcuno, lì fuori, in grado non dico di assumersi le colpe, ma almeno di occuparsi di questa diaspora che, dopo alcuni anni di tregua, ha ripreso inesorabile la sua marcia? Io sono disposto a farlo e il mio messaggio ai tanti ginosini lontani ma veri, più veri di alcuni che sono qui e si arrogano il diritto di mandare in malora la nostra amata cittadina, è il seguente: sappiate che c’è chi sta lavorando anche per voi! Chi è rimasto in loco, rassegnato o vero eroe chi lo sa, non può accollarsi tutto il peso nel risollevare le sorti della città ed è per questo che, chiunque si ritrovi ad amministrare il Comune, avrà il dovere di richiamare chi si sta specializzando in mille discipline diverse, chi sta imparando le lingue, chi sta ampliando i propri orizzonti perché vive in luoghi dove non ha importanza essere bianchi, neri o gialli, affinché apporti nuova linfa alla comunità.

Sono anni che insisto sulle opportunità legate ai progetti europei, su come sviluppare il processo di raccolta dei rifiuti per utilizzarli come risorsa, sul fatto che la cultura possa creare lavoro e sviluppo e in generale sul potenziale che abbiamo fra le mani e che non riusciamo a sfruttare: pensieri che condivido con voi su questo blog e che spero vi aiutino a capire chi sono e cosa ho in mente di fare. La fortuna ha voluto che incontrassi per la mia strada Cristiano Inglese, col quale è bastato uno sguardo per capire che avevamo la stessa visione di futuro ed è per questo che ho deciso di sostenere la sua corsa a sindaco di questa città. Cari ginosini “fuorisede”, abbiamo quindi bisogno del vostro interesse, delle vostre idee e dei vostri progetti, per restituire Ginosa ai ginosini tutti. Da investitori, da rimpatriati, da turisti, non conta: l’importante è impegnarsi e lavorare tutti insieme per garantire un futuro alla città e alle prossime generazioni, come sto facendo io per le mie figlie.

Aiutateci in questa sfida, in questo grande e meraviglioso progetto di cui dovete necessariamente fare parte.

Io ci credo e sto con Cristiano.

lunedì 23 maggio 2016

Nello sviluppo dei tumori non conta la sfortuna: Ginosa merita una risposta.



L’epigenetica è una branca della biologia molecolare che studia le mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA; grazie alla ricerca effettuata nel campo, da oltre un decennio si è scoperto che sono proprio le influenze ambientali, specie nelle fasi più precoci della vita, a modulare l’espressione genica e a condizionare il nostro stato di salute. Sapete cosa significa questo? Che l’origine del cancro e di quasi tutte le malattie di cui soffriamo non risiede solo in mutazioni casualmente insorte nel Dna delle cellule, ma anche in centinaia di migliaia di modificazioni epigenetiche indotte dalla miriade di agenti fisici e sostanze chimiche tossiche e pericolose con cui veniamo a contatto quotidianamente. A correggere quella che era stata ribattezzata l’ipotesi della sfortuna, sostenuta a inizio 2015, è un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature da studiosi della Stony Brook University di New York, secondo cui ambiente e stili di vita sarebbero i fattori che contano per il 70%-90% nello sviluppo dei principali tumori, mentre i fattori interni, cioè il modo in cui il corpo funziona e il rischio di mutazioni casuali del Dna delle cellule staminali, pesano solo per il 10-30%.

Sono circa quattordici anni che lavoro come Informatore Scientifico del Farmaco e in particolare, negli ultimi anni, mi sono occupato esclusivamente di tumori (ovaio, sarcomi e polmoni): la mia attività mi porta a  frequentare quotidianamente gli ospedali di tutta la Puglia e voi non avete idea di quanti concittadini ginosini ammalati di tumore abbia incontrato. Quello che sta accadendo nel nostro territorio è terrificante e credo che ogni famiglia abbia bisogno di risposte, di uno studio approfondito che ci dica cosa c’è nell’acqua che beviamo, nella terra che coltiviamo e nell’aria che respiriamo: per questo motivo ho intenzione di avviare una campagna di campionamento dell'aria, dell'acqua e della terra del vasto agro ginosino. Ho già contattato un ricercatore indipendente, il quale ha mostrato interesse nei confronti del progetto e si sta organizzando per venire a Ginosa per un primo sopralluogo.

L’idea è entrata a pieno titolo nel programma elettorale di Cristiano Inglese che ha mostrato sensibilità nei confronti del tema. Il passo successivo sarà coinvolgere tutti i medici di medicina generale di Ginosa, grazie ai quali sarà possibile incrociare i dati dello studio con l’elenco degli ammalati, cercando dove possibile una correlazione e arrivando finalmente a conoscere il numero preciso di chi ha contratto il tumore, anche perché il registro dei tumori della provincia di Taranto è fermo al 2009 (!).

Io credo che amministrare un Comune significhi decidere come e dove spendere i soldi dei cittadini: io e il mio gruppo di lavoro abbiamo le idee molto chiare a riguardo ed è per questo che stiamo mettendo in campo tutte le nostre forze mentali e le nostre competenze per conoscere definitivamente la verità su questo tema che tocca la quasi totalità delle famiglie ginosine. È questo che reclamano i cittadini e qualcuno deve dar loro delle risposte.

Io ci credo e sto con Cristiano.

venerdì 20 maggio 2016

Un'idea per ridurre lo spreco

Avete mai sentito parlare di LAST MINUTE MARKET? È un sistema che contribuisce alla riduzione dello spreco in tutte le sue forme e che previene e riduce i rifiuti attraverso la valorizzazione dei beni invenduti, con effetti positivi dal punto di vista ambientale, sociale, economico e nutrizionale.
Nato come progetto di ricerca, Last Minute Market si è sempre occupato di analizzare tutti i passaggi delle filiere agroalimentari e individuare dove e perché si originano gli sprechi. Oggi rappresenta un modo per trasformare lo spreco in risorse, poiché si vanno a prevenire e ridurre i rifiuti nonché mentre si recuperano i beni non utilizzati a scopo sociale. Il coinvolgimento attivo delle istituzioni permette di strutturare il progetto in maniera più efficiente ed efficace. La collaborazione con le Istituzioni dà maggiore garanzia ai progetti LMM, permette di includere anche le piccole e medie aziende e di offrire quelle che partecipano benefici in termini di comunicazione sociale e/o sconti sulla tassa/tariffa dei rifiuti.
Nello specifico LMM opera a stretto contatto con le istituzioni al fine di individuare la migliore soluzione progettuale in funzione delle caratteristiche del territorio. In particolare LMM offre assistenza per costituire e coordinare la rete donatori/beneficiari, incrociare al meglio domanda e offerta, monitorare il sistema di recupero, attivare procedure in conformità con le normative vigenti, realizzare percorsi comunicativi e informativi e valutare gli impatti positivi sul territorio.

http://www.lastminutemarket.it/