

Molto spesso quello che succede è che per vari motivi, a causa di problemi strumentali e strutturali, le capacità degli studenti rimangano attenuate a causa non della mancanza di volontà dei docenti, ma della completa assenza di qualsiasi mezzo, anche banale, che possa innalzare il livello scolastico.
Per cui, anche l’ora più interessante per la maggior parte dei ragazzi, quella di educazione fisica, diventa un consueto calciare al pallone anche nelle peggiori condizioni. Un esempio clamoroso e riprovevole sono la palestra della Scuola M.G. Deledda, cosi come quella della San Giovanni Bosco, impraticabile e polverosa la prima e con i campetti adiacenti assolutamente inglobati dal verde, fatiscente e invecchiata la seconda, con gli spifferi di vento sempre in agguato.
Siamo cosi abituati che la condizione forse non suscita indignazione, ma reca un enorme danno al fine per cui la materia è stata introdotta e cioè quello di migliorare attraverso l'attività motoria e quella sportiva lo sviluppo psico-fisico e la salute individuale e quella sociale.