martedì 4 marzo 2014

L'ora più interessante

Quando gli adolescenti approcciano al mondo della scuola, intravedono nei vari percorsi formativi che la scuola offre loro, la possibilità di poter esprimere le proprie qualità e di poter amplificare le proprie attitudini sfruttando i mezzi che la scuola gli offre. I docenti nella loro costante attività formativa riescono, in alcuni casi, a tirar fuori dal carattere dei loro studenti altre qualità, magari sopite, che se coltivate nel verso giusto possono dare ai ragazzi un’opportunità in più nell’approfondire, nei vari percorsi di studio, quelle tematiche e magari fondare la base del loro lavoro futuro. Questo dovrebbe essere un criterio fondamentale nella vita studentesca e quello che un genitore si aspetterebbe dagli educatori dei suoi figli.
Molto spesso quello che succede è che per vari motivi, a causa di problemi strumentali e strutturali, le capacità degli studenti rimangano attenuate a causa non della mancanza di volontà dei docenti, ma della completa assenza di qualsiasi mezzo, anche banale, che possa innalzare il livello scolastico.
Per cui, anche l’ora più interessante per la maggior parte dei ragazzi, quella di educazione fisica, diventa un consueto calciare al pallone anche nelle peggiori condizioni. Un esempio clamoroso e riprovevole sono la palestra della Scuola M.G. Deledda, cosi come quella della San Giovanni Bosco, impraticabile e polverosa la prima e con i campetti adiacenti assolutamente inglobati dal verde, fatiscente e invecchiata la seconda, con gli spifferi di vento sempre in agguato.
Siamo cosi abituati che la condizione forse non suscita indignazione, ma reca un enorme danno al fine per cui la materia è stata introdotta e cioè quello di migliorare attraverso l'attività motoria e quella sportiva lo sviluppo psico-fisico e la salute individuale e quella sociale.